Dieci milioni di italiani soffrono di allergie, causate dal polline delle piante erbacee ed arbustive, dalle muffe, dagli insetti, dagli acari della polvere domestica ed altri tipi di allergeni irritanti.
Il vaccino antiallergico consiste in una serie di iniezioni di un particolare allergene da effettuare nell’arco di un periodo che può variare dai tre ai cinque anni. Una volta identificato l’allergene, l’allergologo programmerà una serie di iniezioni a scadenza settimanale di piccole dosi purificate di allergene.
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Nel corso del tempo, la quantità di allergene somministrata con le iniezioni di vaccino antiallergico aumenterà progressivamente, con il fine di desensibilizzare il sistema immunitario verso tale allergene. Alla fine del ciclo di iniezioni, l’allergia nel migliore dei casi sarà completamente superata, o, perlomeno, i sintomi tenderanno a comparire più sporadicamente e con minore intensità.
Considerando che la spesa media sostenuta annualmente per il trattamento dei sintomi allergici non è affatto indifferente, tra farmaci da banco, medicinali con prescrizione medica, terapie naturali e rimedi omeopatici, il vaccino può ridurre significativamente la necessità dei soggetti allergici di assumere farmaci, con un relativo risparmio di denaro.
Inoltre, è bene considerare anche che, oltre alla spesa notevole per procurarsi farmaci e medicinali, chi soffre di allergia o raffreddore da fieno ha, per forza di cose, la tendenza ad assentarsi dal posto di lavoro a causa del malessere, con una conseguente possibile decurtazione dello stipendio, o, nel peggiore dei casi, il rischio di perdere il lavoro.
I bambini che vengono vaccinati contro le allergie hanno maggiori probabilità di non soffrire d’asma, come evidenziato da Kidshealth.org. C’è un legame tra asma ed allergie, ed il vaccino può potenzialmente portare beneficio ad entrambe le condizioni.
I medicinali offrono un sollievo momentaneo dai sintomi allergici, mentre la riduzione dei sintomi generata dal vaccino antiallergico è semipermanente. Il vaccino per l’allergia porta benefici nel medio-lungo termine, si tratta di un processo graduale, occorre avere pazienza e gli effetti positivi ci sono e durano nel tempo.
Il vaccino antiallergico aiuta a prevenire lo sviluppo di altri tipi di allergie, in quanto è come se predisponesse il sistema immunitario a reagire in modo regolare agli allergeni, prevenendo quindi il rischio di scatenare reazioni inconsulte a causa dell’allergia.
Per esempio, se un soggetto allergico decide di vaccinarsi contro l’allergia al polline delle graminacee, l’immunoterapia potrebbe anche prevenire lo sviluppo di problemi di allergia alle spore fungine.
Dopo aver completato l’intero programma di iniezioni, il soggetto allergico è generalmente completamente immune ad un determinato allergene. Con le iniezioni, il sistema immunitario viene gradualmente stimolato a tollerare gli allergeni piuttosto che combatterli rilasciando anticorpi ed istamina.
Una volta concluso il ciclo di iniezioni, il sistema immunitario dovrebbe essere abbastanza desensibilizzato da non reagire più ad un particolare allergene. Qualora nel corso della vita si rimanifestino reazioni allergiche, potrebbero rendersi necessari nuovi cicli di iniezioni antiallergiche.
Esercizio fisico ed effetti collaterali
Il vaccino antiallergico è efficace nella cura delle riniti allergiche, delle congiuntiviti allergiche e delle punture di insetto. Le sedute di immunoterapia potrebbero aumentare il rischio di reazioni allergiche gravi, ed è fondamentale che vengano effettuate sotto la stretta supervisione di un medico specialista.
Fare esercizio fisico prima o dopo un’iniezione antiallergica può causare serie complicazioni.
Le reazioni allergiche si manifestano quando si ha un’ipersensibilità verso una particolare sostanza, come il polline, le spore fungine o le desquamazioni cutanee degli animali.
Durante una reazione allergica, il sistema immunitario identifica erroneamente l’allergene come una sostanza nociva, e si prepara a difendere l’organismo producendo istamina ed anticorpi. È proprio l’istamina a causare l’infiammazione e l’irritazione nei tessuti molli del naso, come la mucosa nasale.
Il vaccino antiallergico è utile per desensibilizzare il sistema immunitario da un particolare allergene. Una volta identificato l’allergene, il medico specialista inietterà piccole dosi di allergene nel corso di uno specifico arco di tempo, che generalmente varia dai tre ai cinque anni.
La dose di allergene viene costantemente aumentata, in modo da stimolare il sistema immunitario a tollerare tali sostanze. Terminato il ciclo di iniezioni, verrà registrato un notevole miglioramento delle condizioni generali.
L’American Academy of Family Physicians (AAFP) ha dichiarato che fare attività fisica un’ora o due ore dopo l’iniezione di vaccino antiallergico aumenta sensibilmente il rischio di scatenare reazioni allergiche acute.
L’esercizio fisico aumenta infatti l’afflusso di sangue nell’organismo e può determinare che l’allergene iniettato venga trasportato nel sangue più rapidamente del previsto.
Oltre a questa evenienza, la maggior parte dei soggetti non riscontra alcun altro particolare effetto collaterale. Potrebbero presentarsi un leggero gonfiore, rossore, prurito, pizzicore , dolore ed irritazione nel punto in cui è stata effettuata l’iniezione, sintomi che in genere svanisco nell’arco di un paio d’ore al massimo.
Qualora i sintomi perdurino, è fondamentale informare l’allergologo, in modo tale da regolare le future iniezioni per evitare complicazioni.
Tra gli effetti collaterali più acuti potrebbero presentarsi:
- Orticaria;
- Congestione nasale;
- Irritazione agli occhi;
- Gonfiore della gola, della lingua, delle labbra e del petto;
- Angioedema;
- Gonfiore delle vie respiratorie.
In casi estremamente rari, durante la terapia antiallergica si potrebbe presentare l’anafilassi. L’anafilassi consiste in una grave reazione allergica a rapida comparsa, una condizione molto pericolosa, che può causare la morte.
Per questo motivo è necessario che i soggetti allergici rimangano sotto osservazione per motivi precauzionali almeno per 30 minuti dopo l’iniezione del vaccino antiallergico.
Inizialmente il soggetto potrebbe semplicemente non sentirsi bene, e nel giro di pochi minuti i sintomi dell’anafilassi potrebbero scatenarsi all’improvviso.
I sintomi dell’anafilassi includono gravi difficoltà nella respirazione, spasmo coronarico, tachicardia e repentino abbassamento della pressione sanguigna, altresì nota come ipotensione, che potrebbe determinare la perdita di coscienza e persino la morte, se non si riceve immediata assistenza medica.
L’assunzione di antistaminici prima dell’iniezione può ridurre il rischio di avere una reazione allergica intensa. Parlatene con il vostro medico di fiducia, per valutare se si tratta di una soluzione adatta a voi.
La possibilità di avere una reazione allergica dopo l’iniezione non è da escludere, in quanto è stato introdotta nel vostro organismo la sostanza che vi provoca allergia. Ma è opportuno precisare che non sarete soli, sarete sotto stretta osservazione del medico e dell’equipe medica per almeno 30 minuti dopo ogni iniezione.
La reazione allergica infatti si scatena nel giro di una mezzora dopo il contatto con l’allergene. In caso vi sentiate male dopo aver lasciato l’ambulatorio, fate immediatamente ritorno allo studio medico o chiamate i soccorsi.
Benefici del vaccino per l’allergia
Prima di iniziare un ciclo di iniezioni di vaccino antiallergico, il medico vi prescriverà di sottoporvi ad un test cutaneo per determinare con precisione che le reazioni siano effettivamente innescate da un’allergia, e quale specifico allergene scatena i sintomi allergici.
Durante il test cutaneo una piccola porzione di allergene viene posta in contatto con la vostra pelle, e la zona viene tenuta sotto controllo per un periodo di 15 minuti. Gonfiore ed arrossamento indicano che si è in presenza di problemi di allergia a quella particolare sostanza.
Il medico vi potrebbe anche consigliare di sottoporvi ad un esame con prelievo del sangue.
Quando vi recate in un centro specializzato per sottoporvi alle iniezioni di vaccino antiallergico, informate sempre il medico o gli infermieri in caso non vi sentiate bene, in particolar modo se soffrite d’asma. Ed informate sempre il medico, come abbiamo visto, qualora durante le sedute precedenti abbiate riscontrato dei sintomi allergici.
I benefici del vaccino per l’allergia sono notevoli. Non sono ancora stati effettuati confronti approfonditi tra l’immunoterapia e l’uso di medicinali per alleviare i sintomi allergici. La maggior parte dei medici riconosce che gli antistaminici portino un beneficio modesto e temporaneo.
Il beneficio offerto dall’immunoterapia è invece sostanziale ed estremamente più duraturo del sollievo offerto dai farmaci, che si limitano ad agire sui sintomi, senza combattere il problema alla radice.
L’immunoterapia è una cura che affronta la base del problema, andando ad agire sul sistema immunitario, stimolandolo a rafforzarsi e desensibilizzarsi nei confronti di determinate sostanze irritanti.
Tuttavia, nonostante l’evidente efficacia del vaccino, molti soggetti allergici continuano a preferire i farmaci per alleviare i sintomi.
Una ricerca condotta dall’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI) ha dimostrato che due persone su tre in America non prenderebbero mai in considerazione l’idea di sottoporsi all’immunoterapia.
Pare che il motivo principale di questa tendenza ad evitare il vaccino sia rappresentata dal costo. L’immunoterapia ha un costo non indifferente, ma, come abbiamo visto, porta dei benefici che sul medio-lungo termine offrono degli enormi vantaggi, anche di natura economica, ai soggetti che soffrono di allergia.
E pare che un’altra causa di tale titubanza nei confronti del vaccino sia dovuta al fatto che si tratti di un processo graduale e lento. Occorre attendere mesi prima di avere qualche risultato, mentre i pazienti tendono a preferire i benefici immediati offerti dai medicinali.